Allarme fai da te con ESP8266 4.34/5 (2)

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Durante i periodi di vacanza si sente spesso parlare di topi d’appartamento che svaligiano le case ma grazie all’elettronica è possibile realizzare un sistema d’allarme per una porta, una finestra e persino per l’intera casa, con una spesa molto bassa e avendo la soddisfazione di farlo da sé.

Principio di funzionamento

Andiamo ora ad analizzare il principio di funzionamento:

Schema grafico dell’allarme

Il riconoscimento dello stato della porta (se aperta o chiusa) è dato dall’insieme emettitore e fotoresistenza: se raggio laser illumina la fotoresistenza, la resistenza elettrica assume un certo valore altrimenti, in caso contrario, un valore più basso. Programmando opportunamente il sistema è possibile riconoscere se la fotoresistenza è illuminata dal laser o meno e quindi capire se la porta è aperta.

La presenza del led rosso acceso significa che l’allarme è disattivato
Led blu acceso: allarme attivo. Da notare la presenza del laser acceso che illumina la fotoresistenza

Se la porta si apre, che cosa succede?

Se la porta si apre quando l’allarme è attivato, ci sono due possibili scenari: o sta entrando il proprietario o sta entrando un ospite inatteso! Appena aperta la porta, il ronzatore inizierà a suonare per ricordare di disattivare l’allarme autenticandosi con un dispositivo RFID abilitato. Se l’allarme non viene disabilitato entro il tempo stabilito, il sistema rileva la violazione ed invia un messaggio di allerta attraverso un bot di Telegram al proprietario dell’appartamento, attraverso la scheda ESP8266. Il sistema potrebbe essere reso più efficiente sfruttando il bus di dati I2C della scheda ESP8266 e quindi senza doverlo usare assieme ad Arduino.

Si tratta di un sistema di allarme inviolabile?

No! Presenta diversi punti deboli: se l’alimentazione elettrica salta, probabilmente mancherà la connessione ad Internet e l’alimentazione alla scheda Arduino; inoltre potrebbe capitare che proprio nel momento in cui si verifichi la violazione, Telegram sia online oppure che non si riceva la notifica sullo smartphone di allarme. Servirebbero prove approfondite ed il giudizio di un esperto per poter fare una analisi più approfondita e risolvere alcuni bug.

Solo per una porta o per una finestra però non me ne faccio granché. Sarebbe possibile controllare più punti per realizzare un allarme perimetrale?

Certamente sì! Lo schema può essere esteso a piacimento facendo comunicare il sistema master con altri sottosistemi slave posizionati in punti di accesso sensibili potenzialmente soggetti ad una intrusione. Si può fornire l’alimentazione a batteria o via cavo; nel primo caso però occorre programmare le schede in modo da massimizzare l’efficienza energetica del sistema, nel suo complesso.

In conclusione, un sistema d’allarme come quello presentato in questo articolo può essere fatto anche con conoscenze base di programmazione; le differenze con un sistema acquistato sono nel prezzo (a vantaggio del fai da te) e nell’affidabilità (a vantaggio di quello acquistato).

Vi fidereste a proteggere la vostra abitazione con il fai da te? Aggiungereste qualche funzionalità al sistema? Scrivetelo nei commenti!

Edoardo Sassi per filoconnesso.it

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Edoardo

Sono uno studente di Ingegneria Aeronautica con la passione per tutto ciò che vola e molto interessato all'elettronica.


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